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Pesca ai predatori
E’ una tecnica di pesca largamente diffusa nell’Europa Centrale, ma non ancora popolare in Italia, rivolta alla cattura dei pesci predatori nelle acque dolci, come lucci, luciperca e siluri. Alla base di tutto c’è l’esca, che è un pesce morto, dal quale deriva il nome “Poisson Mort” (Francia) o Dead Baiting” (Inghilterra). Lo stile di pesca prevede che l’esca venga piombata e lanciata alla distanza desiderata, e che la stessa resti immobile sul fondo in attesa dell’abboccata.
Esiste poi una variante estremamente emozionante, che comporta il recupero dell’esca a scatti ed intervalli, detta “Morto Manovrato” proprio per l’azione che tende a simulare i guizzi di un pesce vivo o moribondo, stimolando l’aggressività del predatore.Il pesce-esca viene armato con ami o ancorette, mentre il terminale è costruito in cavetto d’acciaio o multifilo intrecciato, con lo scopo di evitare rotture dovute ai denti del pesce catturato. Un inserto di materiale galleggiante può contribuire a controbilanciare il peso dell’esca, rendendo molto naturale il movimento impressole dal pescatore.Tecnica che si può praticare sia dalla rica che dalla barca,utilizzando canne, solitamente lunghe dai 2,60 ai 3,20 metri,tra le doti consigliate deve mostrare una certa sensitività nell’area della vetta per segnalare l’abboccata e deve essere robusta per far fronte a prede che, possono pesare alcune decine di chili.